

Nobile componente della famiglia dei salami italiani, ottenuto da carni tritate provenienti da suini di razza tradizionale allevati nella provincia di Parma.
Le pregiate carni, condite con sale e aromi, vengono insaccate e sottoposte a stagionatura naturale.
Il prodotto, genuino e prelibato, si caratterizza per forma cilindrica e per la fetta rosso rubino attenuata dal bianco delle parti grasse.
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Il Salame di Felino con riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta), è un prodotto tipico del territorio parmense. Viene prodotto a Felino, piccolo paese della provincia di Parma, ed in pochi altri paesi limitrofi.
Le origini di questo prelibato salume sono da ricercare nella storia antica. La raffigurazione più datata del Salame di Felino è presente nella decorazione interna del Battistero di Parma (1196-1307) dove, nella lastra dedicata al segno zodiacale dell’acquario, compaiono a cavallo di una pentola due salami che, per forma e dimensioni, sono riconducibili al tipico salume.
Agli inizi del 1800, il Salame di Felino comparve per la prima volta nelle cronache culinarie e di costume, dove fu descritto come un modo particolare e poco comune di trasformazione della carne suina.
Infine nel 1905 la dizione “salame Felino” entrò ufficialmente nel vocabolario della lingua italiana.
Secondo il disciplinare, le carni devono essere attentamente selezionate e private delle parti tendinee, quindi tagliate in piccoli pezzi da tritare per ricavarne il macinato. È a questo punto che la fantasia delle tradizioni di antiche ricette si elabora e avviene la magia della miscela.
Per condire l’impasto di salame il primo passo è il sale, con la sua azione disidratante, igienizzante e conservante. In seguito si aggiungono spezie, erbe aromatiche, pepe nero ed aglio pestato, componenti essenziali alla riuscita dell’aroma suadente tipico del salume.
Grazie ad una pratica insaccatrice, l’impasto viene inserito all’interno di un budello. Il salame viene poi legato con un’unica corda a passi trasversali radi e viene appeso per la stagionatura e l’asciugatura.
Per conservarlo si suggerisce la tecnica tramandata dall’antichità: avvolgerlo con un canovaccio di cotone inumidito con un poco di vino bianco.
Scheda tecnica